Poiché la poesia dimostra sempre, come suo tratto proprio, il potere di condensare, conservare e tramandare in modo memorabile e portatile gli accadimenti della vita, da settembre avevo preso a dialogare “poeticamente” con la nascitura (al tempo ancora creaturina indeterminata). La prima cosa che le ho dedicato si intitolava “Incontri ravvicinati del fenotìpo“, ed è una poesia che si trova in un librettino in pubblicazione a giorni (darò i dettagli prossimamente…). La seconda dedica, invece, si può leggere nel sito degli amici della Orientexpress e s’intitola “Vi-vo“