Come fondare una rivista inutile

Mi sarebbe sempre tanto piaciuto fondare una rivista. La facilità con la quale si può fondare una rivistina scaricabile in pdf oggi costituisce, per me, una sirena quasi irresistibile e non so per quanto tempo ancora riuscirò a non lanciare l’invito ad alcuni amici per firmare insieme una rivista on line, scaricabile in pdf o meno che sia. La notevole quantità di riviste on line, degli argomenti più vari, non mi scoraggia dal proposito. E neppure l’intento di fondare una rivista “inutile”, come gesto parodistico delle molte riviste on line, quindi meta-letterario, mi esonererebbe, nondimeno, dal doverne fondare una (anche qui la parodia si offre come “messa in mostra” di un originale).

Ricordo un tentativo meritorio di censimento lanciato da Giulio Mozzi un paio d’anni fa, la “mappa letteraria del web italiano“, che si portò pure dietro discussioni e interpretazioni diverse su cosa fosse una rivista on line. Io avrei in mente di fondare uno periodico mensile multi-autore con rubriche fisse tipo: Il confessore, La posta della bile, Poesie e Lipogrammi, Teologia tascabile, Sovrimpressioni…e altre ancora da inventare e affidare, ovviamente, alle migliori firme presenti nella mia ristrettissima cerchia di amici. Se fondo una rivista voglio almeno che ci scriva solo chi mi sta simpatico. E non si pensi che questo sia un criterio eccessivamente soggettivo. Mentre voi formulate, nei commenti, gli incoraggiamenti del caso, i suggerimenti necessari a lasciar perdere o i consigli per delle rubriche aggiuntive, vi sottopongo l’incipit folgorante di uno dei ritratti che Ermanno Cavazzoni dedica agli “Scrittori inutili”, nel suo libro omonimo:

Gli scrittori arrivati a una certa età vogliono fondare una rivista per poter spadroneggiare sugli altri scrittori. Allora ne riuniscono un certo numero e li sobillano. L’idea della rivista ha sempre un effetto calamitante sugli scrittori, che in genere accorrono in prima persona.
(tratto da “Gli scrittori inutili“, p.31)

18 thoughts on “Come fondare una rivista inutile

  1. Opterei per una scelta relativamente più semplice. Un giornale, più che una rivista. Un paio di pagine, con editoriali, approfondimenti, foto, ecc… A suo tempo cercai di imbastire qualcosa del genere (avrebbe voluto chiamarsi “FroghingPost”). Se ti andasse di ri-partire da una cosa simile, ovviamente ci sono. ;)

  2. aloah,
    questa cosa la sto vivendo in contemporanea con Mente Locale http://www.mlocale.com/ mensile fatto qui a Pescara. Succede che transfughi delle redazioni locali quotidiani, stanchi di guadagnare quasi nulla e farsi un mazzo tanto, decidono di non guadagnare assolutamente nulla e di scrivere almeno quello che gli pare. il che è anche un rischio secondo me, se si trasforma in una lettera-intimista. cmq, è successo che la rivista sta diventando collante fra tutti quelli che, oddio, avvertono l’esigenza di dire qualcosa. e va pure bene. dentro ci sono letteratura, musica, arte, teatro, fotografia, architettura. si sta amliando a livello regionale. per me la soddisfazione più grande è vedere come, oddio, dia voce a chi non aveva spazio con i quotidiani e le altre testate “generalste” regionali. è un altro. e così si va.

    PS: c’è una rubrica seguitissima che si chiama “La posta del fegato”.

  3. Bella idea, una rivista:
    eccomi, son pronto, in pista!
    Un dubbio poi mi soverchia:
    farò parte della cerchia
    ristrettissima di amici?
    Dopotutto vado in bici,
    ma non credo questo basti
    – di per sé, all’atto pratico –
    a risultare simpatico.
    Se mai fossero rimasti
    disponibili dei posti,
    vorrei essere dei vostri…

  4. Lei lo sa, dottor Ticciati,
    che ci siamo frequentati,
    senza essercelo detto,
    vicendevol è il diletto.

    Se mai forma avrà la cosa
    lei fa parte della rosa!
    :-)

  5. poi se è virtuale è davvero inutile!!! visto che con le sue pagine non si può nemmeno avvoltolare il pesce o le uova!

  6. Guarda un po’! Cerco consigli e opinioni su come fondare una rivista (delusa dalla collaborazione con i giornali di qui) e trovo così tanta gente che ha il mio stesso desiderio?!?
    Com’è che nessuna rivista minore riesce a farsi sentire se siamo così tanti a crederci?
    Come va la tua rivista a distanza di due anni?
    Ciao ciao!

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