Ieri ho scritto un Lapis, questo qui, sulle staffe che servono a farsi le foto. L’ho scritto vincendo la mia pigrizia a scrivere di cose ovvie: ma cosa vuoi scrivere, mi dico, che sono già usciti un sacco di articoli mesi fa su questa roba della staffe per reggere i telefoni per farsi i selfie, cosa ti metti a commentare che non sia già stato scritto su queste cose ovvie?, mi dico sempre. Scrivere delle cose ovvie è il compito che cerco di darmi sempre, tanto che, molto tempo fa, quando si usavano le categorie nei blog, io usavo sempre una categoria chiamata “l’ovvio necessario“, e c’è anche qui ma non si vede tanto per come è fatta la grafica di questo blog, ma se le cerchi bene le trovi anche qui le categorie e puoi cercare i post divisi per categoria.
Ora, scrivere di cose ovvie non è semplice, soprattutto perché chi ti legge, poi, può essere portato a pensare: “Ma questo è ovvio!”. Però, almeno, io ho il merito – ai miei occhi – di scrivere cose ovvie, sì, ma in pochi caratteri, se posso sotto i duemila caratteri. Come se ipotizzassi sempre un giorno del giudizio universale in cui, chiamato a discolparmi delle cose ovvie che scritto, poter dire al Creatore: va bene, erano cose ovvie, ma erano scritte, forse, bene e soprattutto in breve.