Dell’inizio

…Il campionario è molto vario e, piuttosto che citare gli esempi “vip”, astraggo all’ingrosso: 1) nei primi tweet mancano quasi sempre e del tutto gli hashtag (quegli sconosciuti); 2) le frasi si troncano spesso prima dei 140 caratteri, unità di misura del senso non ancora introiettata dall’utilizzatore neofita; 3) il tweet appare epigrammatico e sospeso tra il tentativo di connotare l’ipercontingente (qualcosa di ancora più prossimo del “hic et nunc”) e la massima generalissima; 4) il tweet originario sembra risuonare a vuoto, con l’eco di un atrio ancora sgombro dai follower; 5) il tweet originario spesso descrive se stesso, denuncia la propria natura esplorativa, di “prova tecnica di trasmissione”, e ingressiva; 6) un inizio che si lega, immediatamente per alcuni, al tema della verificazione identitaria (sono proprio io, vip, che sto scrivendo questo primo tweet e questo “qui e ora” si allontana da me, come particola di me, scaglia, frammento, in uno spazio non ancora ben definito)…

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