Il maglione

Ho comprato un maglione. Ho comprato un maglione, nei saldi. Un bel maglione di lana grigia, con gli alamari e il cappuccio. Lo pago un po’ di soldi, che non ho, ma è un bel maglione. Un maglione che, a prezzo intero, non avrei mai comprato. E pure scontato, insomma, costa pur sempre cinque, sei volte il prezzo di un maglione che comprerei, per dire, alla benetton, quei maglioncini d’uso quotidiano, anonimi, con lo scollo a V, che porto sempre io. Dice: vabbé, ma sono di lana. Sì, ma comunque un poco anonimi e seriali, lo stesso. Allora, dicevo, ho comprato questo bel maglione nei saldi, bello, bello pesante. Costava un po’, però, mi dico, compro anche tanta materia prima, lo pago a peso d’oro, ma lo compro a peso. Che sei più soddisfatto se il maglione che compri pesa di più. E questo pesa di più dei maglioncini con lo scollo a V della benetton che posso permettermi io (mamma, se stai leggendo, tu comprameli lo stesso, che mi piacciono e li uso tanto comunque).

Provo il maglione, prendo una medium, nel senso di una taglia medium. Che mi casca meglio addosso. A malincuore, perchè la large era più pesante. Torno a casa e qui: il dramma. Gli “Dei dei Maglioncini Benetton” mi puniscono, puniscono il tradimento compiuto. Il mio bellissimo maglione nuovo, di marca inglese ma fabbricato in Italia, ha un buco. Lo guardo attentamente, lo rigiro tra le mani, niente: ci sono due fili tagliati, all’altezza dell’attaccatura del cappuccio, sul davanti. Un maglione che mai avrei comprato a prezzo intero, mai, un maglione che per le mie tasche rimane costoso anche scontato del 30%…bucato.

Oh, uomo sventurato, che nei flutti dei saldi hai voluto sfidare gli “Dei dei Maglioncini Benetton”, quelli di lana morbida che stanno a venti euro, tu accecato dalla vanità, eccoti la punizione celeste e inattesa per aver speso quel che non dovevi spendere, per aver creduto accessibile per te l’indossare un maglione pesante più di un etto. La disperazione mi ha invaso, tutte le certezze cadute, la frode, l’inganno giusto perché compiuto secondo un volere divino e superiore, i saldi come sirene irresistibili per ogni squattrinato Ulisse in cerca di vestimenti adatti e nuovi. E poi, il dubbio, lacerante: tenerlo o riportalo in negozio? Lamentarsi, forse? Reclamare la sostituzione? Pretenderla? Angosce, nubi tempestose in un animo già così duramente provato dalla vita. Che fare? Voi, Dei capricciosi e permalosissimi, perché farmi questo, perché!?

“Senti, domattina ho un po’ di tempo. Se vuoi lo riporto io il tuo maglione al negozio. Vedrai che te lo cambiano. Stai tranquillo…”
Ora ho un maglione bellissimo, pesante, taglia large. Senza buchi.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>