Basta un niente

                                              Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
(Wislawa Szymborska)

 

Mi esercito in molte profezie  al contrario,
immagino fatti che non accadranno, piccoli
accadimenti, inciampi, infortuni,
incidenti per strada, sul marciapiedi
come a prepararmi a un peggio
che non avviene, a ogni evenienza
che, mancando, rassicura e consola.

Una scheggia di vetro che buca
una ruota, un passante che spintona
una vecchia, uno scippo, due vetture
che tamponano al semaforo, un fattorino
che lascia cadere un pacchetto
dentro un bidone, un uomo che entra
nel portone di casa lasciato a richiudersi
alle mie spalle, per colpirmi e derubarmi
o in modo gratuito ferirmi.

Mi vergogno un poco
a rivelare questo gioco
di controfattuali attesi e scampati,
di piccoli gesti fatidici, violenti e insensati,
forse esorcismi chiamati a placare
le mie paure su un mondo
che mi è, in larga parte e impensata,
non comprensibile, esperimenti mentali
involontari che scattano talvolta,
seppure con una certa costanza,
per strada mentre
non mi succede niente.

Ma questo niente
è una fortuna smisurata.

(da “Il colore esatto”, poesie 2006-2016) 

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