La Sarta


1.

La sarta aveva la sua botteguccia appena usciti dal Castello, in un viottolo alla sinistra del ponte levatoio, fuori le mura. Tutte le principesse del Castello andavano da lei, a farsi cucire gli abiti più belli, perché lei era la sarta più brava tra quelle di tutti i villaggi intorno al Castello e pure di tutte le sarte del Castello, che non aveva sarte. C’era solo la sua sartoria, appena usciti dal Castello.

2.

Le principesse erano cinque, una era la figlia della Regina, e quattro le sue amiche. Ogni principessa voleva che la sarta le cucisse un abito nuovo, per partecipare al grande ballo che ci sarebbe stato al Castello dopo due settimane. Ogni Principessa voleva un abito di colore diverso: rosa, blu, verde, giallo e arancione. E soprattutto di un profumo diverso per ogni colore.

3.

Allora la sarta prese delle rose e le cucì alla gonna dell’ abito per la Principessa rosa, che era la figlia della Regina; per colorare la stoffa di quella verde, usò la menta; per quella gialla, la buccia dei limoni; per quella blu l’acqua del mare, mescolata a un colorante blu; e per quella arancione la buccia delle arance. Tutte le stoffe degli abiti delle cinque principesse erano colorate e profumatissime.

4.

In pochi giorni i cinque abiti erano pronti e le principesse erano felici di avere cinque abiti nuovi da indossare al grande ballo. Solo quello della Regina non era ancora pronto…La Regina aveva fatto arrivare una stoffa molto preziosa dalla Cina, una stoffa che cambiava colore con la luce del sole, iridescente. “Mi raccomando – diceva alla sarta la Regina – è una stoffa delicata, trattala con molta cura e fammi un vestito unico!”

5.

La sarta, però, aveva in grande antipatia la Regina, troppo vanitosa ed esigente. Così, ogni notte, di nascosto, con un paio di forbicine piccolissime che teneva in un cassetto, tagliava tutti i punti del vestito della Regina che le aveva cucito durante il giorno. Mancava ormai una settimana al grande ballo e il vestito della Regina non era ancora pronto! La Regina iniziava a spazientirsi e ogni giorno andava a trovare la sarta…

6.

“Allora! Il mio vestito! Come mai non l’hai ancora finito, dannata sarta!” le diceva ogni giorno la Regina infuriata. “Ma, vedete, Vostra Altezza, la stoffa è così delicata, così preziosa che io cucio molto lentamente…mi ci vuole tempo…per non sciuparla…” si giustificava la sarta, mentre ogni notte continuava a disfare il lavoro della giornata.

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