Siamo stati a visitare il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Pigorini, a Roma. Aspettavamo le ossa di dinosauro, ma non ci sono più da molti anni. Si sono estinte. C’erano molti teschi, e zanne di mammuth, e frecce, lance, gioielli preistorici, vasi, canoe, giocattolini delle caverne. Sara ha iniziato a prendere appunti grafici, sul suo quadernetto. E quando ha finito le pagine del quadernetto ha fatto qualche foto. Ma prima ha disegnato, e questo è molto bello, per me. Prima viene il disegno dal vero, e dopo, quando hai finito la carta, fai una foto. Il museo Pigorini ha spazi molto grandi, e una bella vetrata a mosaico fatta da Depero.
Aveva anche, però, qualcosa di malinconico e polveroso: nell’illuminazione fioca di alcune teche, in certi angoli in riallestimento, nei cartelli illustrativi scritti a volte in modo troppo tecnico, nella scarsa valorizzazione di alcuni tesori (la Fibula prenestina meriterebbe un merchandising hollywoodiano), nel bookshop chiuso perché giorno festivo.