I mondiali

I Mondiali sono una di quelle cose attraverso le quali misuri il passare del tempo. Ad esempio, non ricordo niente dei Mondiali del 2010. Sabato sera c’era la prima partita dell’Italia, e la davano a mezzanotte, che in Brasile è pomeriggio. Prima di cena, con Sara, siamo andati a sentire una lettura ad alta voce su I promessi sposi, del laboratorio di lettura del Teatro Sant’Andrea. Mentre camminavamo per strada, al mattino, e le spiegavo il fatto del fuso orario della partita, che in Brasile, in quel momento che noi stavamo facendo colazione al bar, ancora dormivano, le ho raccontato pure un po’ di trama de I Promessi Sposi. Le parlavo di Don Rodrigo, di Don Abbondio, di Lucia e di Renzo. Allora Sara ha avuto un’illuminazione e mi ha detto che la storia le ricordava quell’opera che guardavamo sempre, un cartone animato. E l’opera era l’Italiana in Algeri di Rossini, animata da Luzzati. E, in effetti, ho pensato, anche lì c’è un principe che rapisce una principessa e un matrimonio che non s’ha da fare. Ora, so che dire che mia figlia è un genio è un’esagerazione, però…Poi la sera, dopo aver ascoltato la lettura di Manzoni, siamo tornati a casa, e abbiamo scampato la pioggia. Sara dice che quando c’è il temporale lei dorme meglio. E infatti ha dormito nove ore di sonno filate.

Io ho abbassato quasi a zero il volume del televisore, e mi sono messo ad aspettare la partita. Ma più come un compito, un dovere, che un piacere. L’Italia ai Mondiali si deve vedere, e non c’è sonno che tenga. Con questa idea di dovere, un po’ come quando guidi in autostrada di notte e sai che devi restare sveglio, mi sono messo a tifare Italia. Alla prima curva mi sono svegliato, e ho visto che stavamo uno a zero. Mi ero perso il goal. E gli inglesi stavano segnando! Poi, dopo un po’, l’arbitro agitava una bomboletta spray di panna montata, e tracciava una linea candida, di schiuma bianca, davanti ai piedi della barriera inglese, schierata per un calcio di punizione. Ho pensato che, forse, mi ero riaddormentato e stavo sognando. La panna montata sul campo? Poi Balotelli ha fatto un salto e ha segnato il due a uno. Sara, intanto, russava. Ogni tanto la vado ancora a guardare mentre dorme. Stamani leggo i titoli dei giornali, e trovo che Pirlo ha “statistiche mostruose 95% di passaggi completati”. Leggo e rileggo il titolo di Repubblica, come ipnotizzato, felice, pieno di un orgoglio meravigliato e ne ricavo due considerazioni: il debito che il linguaggio comune ha nei confronti del genio di Paolo Villaggio; la bellezza di questo popolo bambino che, ogni quattro anni, affida la propria felicità a un passaggio completato di Pirlo, o a qualche sua magica traiettoria nei calci piazzati.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>