L’altro giorno, lunedì, ero a Roma a spasso. C’era il sole. E mi sono pure bruciato un poco la fronte, col sole che c’era, e abbiamo camminato molti kilometri, concentrici, dal mattino al pomeriggio. A un certo punto eravamo davanti al Quirinale, poi abbiamo sceso una scala, abbiamo svoltato a destra in un vicoletto e alla fine del vicoletto c’era un forte rumore d’acqua, e poi un muro di persone, 10-15 metri di carne umana pressata davanti a un’enorme fontana. Deve essere la fontana di Trevi, dico io, un po’ come quando Totò, a Milano, davanti al Duomo, dice “dev’essere la Scala di Milano” e Peppino gli fa  “e dove è la scala?”, e Totò dice “Sarà dentro”. Invece era proprio Fontana di Trevi, e Giulia – che è romana – non si capacitava del fatto che fosse a due passi dal Quirinale, appena fatti due passi dopo aver sceso la scalinata. Ma siccome avevo il telefono scarico non ho potuto fare fotografie, e tutte le cose che volevo fotografare camminando non potevo fotografarle. Tranne il Colosseo, che non volevo fotografare affatto, e si è fatto fotografare prima che il telefono si scaricasse.