Uomini a motore

Tra acronimi e uomini*
si divide la storia dell’auto,
il grande mito meccanico del Novecento
dona i primi nomi farsi motore:
Ford, Peugeot, Porsche, Citroën, Renault,
su su fino a Ferrari, a Lamborghini…
dell’auto, Diesel o meno, è il primato storico
del nome-logo iscritto in simbolo,
il cognome mutato in marchio, marca.

Ma oggi, sotto a quei nomi, angoscia
una nuova ruota, un volante volano
di sviluppo che quei marchi umani
hanno scelto per disumanità produttiva:
la rinuncia ai ritmi circadiani
in una ruota che divide
il tempo in tre, senza notte e senza giorno,
per questi nuovi schiavi panificatori
di lamiere e gomme profumate.

Sfornare l’auto, fragrante, in un anello
senza tempo, senza notte e senza giorno,
già desincronizzati con la vita, desindacalizzabili.

*I nomi delle maggiori case automobilistiche, fatta eccezione per alcuni acronimi (FIAT per Fabbrica Italiana Automobili Torino, BMW per Bayerische Motoren Werke), derivano dai cognomi dei loro fondatori. Henry Ford (1863-1947), imprenditore statunitense, fu tra fondatori nel 1903 della Ford Motor Company. Armand Peugeot (1849-1915), imprenditore francese, fondò la Peugeot nel 1897. Ferdinand Porsche (1875-1951) ingegnere e imprenditore austriaco, fondò la casa automobilistica Porsche nel 1931. La Renault fu fondata nel 1898 dai fratelli francesi Marcel (1872-1903), Fernand (1865-1909) e Louis (1877-1944) Renault. La Citroën naque nel 1919 per opera dell’industriale francese André-Gustave Citroën (1878-1935). La Ferrari fu fondata nel 1939 da Enzo Anselmo Ferrari (1898- 1988), imprenditore, ingegnere e pilota automobilistico. Ferruccio Elio Arturo Lamborghini (1916-1993), imprenditore italiano, fondò nel 1948 la Lamborghini Trattori, impegnata nel settore auto dal 1963. Il motore diesel, infine, prende il nome dal suo inventore, il tedesco Rudolf Christian Karl Diesel (1858-1913) che ne depositò il brevetto nel 1892.

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