Nel termine sfugge ancora
lo stato pre-depressivo,
quindi il vero costo sociale,
che una prolungata condizione
di precariato, con rinnovo-quotìdie,
porta con sé – denatalità inclusa –
Ormai “precario” vale un sottogenere letterario,
ma so per certo che parasubordinati afflitti
non comprano mai saggi né apprezzano romanzi
che in modo troppo furbo infilino
“precario” dentro al titolo.