Una tragedia negata

copertina di Una tragedia negataHo seguito l’evoluzione del libro “Una tragedia negata” di Demetrio Paolin piuttosto da vicino. Raccontarne la storia completa ancorché “in fieri” (i come, i perché, le tracce, le prove, il pdf originario…) comporterebbe una notevole massa di collegamenti ipertestuali. Labirinto, anche temporale, che il lettore può percorrere o meno. Quello che consiglio di fare, più semplicemente, è di procurarsene una copia nell’edizione appena pubblicata da Il Maestrale.

Il volume ha questa bella particolarità, dal mio punto di vista: da un lato è il frutto maturo dell’integrazione tra “vita web” di un testo e testo stesso (il labirinto di link che costituiscono al “cronobiografia” in rete di questo studio sulla letteratura italiana dedicata agli anni di piombo); dall’altro è uno studio che attinge in modo diretto dagli strumenti classici dell’accademia, o dall’italianistica: un bel saggio con tutte le note al posto giusto, dicevo all’autore l’anno passato (per la mia formazione le note, spesso, possono costituire la parte più rilevante o interessante di un saggio costituendo, di fatto, un “ipertesto” ante-web).

Così accade che la natura ipertestuale, e la natura potenzialmente infinita e aperta del saggio (“per me è un file sempre aperto” dice Demetrio) viene alimentata proprio dagli strumenti più tipici di chi fa ricerca, storica o storico-letteraria che sia: rapporto diretto con le fonti, verifica, correzione delle ipotesi, messa in discussione delle tesi, ampliamento delle fonti, confronto…). Dico questo perché troppo spesso, a mio avviso, si attribuisce un’originalità di specie al mezzo (il web) rispetto ai contenuti che mette in connessione. Una tragedia negata è un libro interessante perché Demetrio ci ha messo dentro i suoi strumenti di analisi, la sua passione, il suo studio, la sua “ossessione”. In rete e “fuori”.

5 thoughts on “Una tragedia negata

  1. Ieri ho cercato il libro di Demetrio alla Feltrinelli di Genova. Non c’era. Richiesto al solerte commesso (sic): il libro esiste (sic) ma non è stato prenotato. Ovvero, se volete ordinarlo, lo facciamo arrivare, altrimenti amici (sic) come prima e cercatelo altrove. Urge campagna di lobbimg pro-tragedianegata!
    saluti da Omniaficta

  2. Quindi “Una tragedia negata” negata! :-)
    Proverò ad ordinarla alla Feltrinelli di qui…

  3. Sulle possibilità che la Feltrinelli pisana sia migliore di quella genovese mi permetto di esprimere fortissimi dubbi esperienziali. Commessi sgarbati, evasivi, supponenti, evidentemente abituati a clienti al di sotto della soglia minima di alfabetizzazione e quindi portati a cercare di prenderti in giro con scuse assolutamente implausibili. Per carità, non è (quasi) solo colpa loro: le ragioni strutturali si trovano in un interessante articolo di Max Stèfani (“la Feltrinelli”, «Mucchio Selvaggio», anno XXX, n. 633, aprile 2007, disponibile anche qui http://www.oblique.it/images/rassegna/2007/rassegna_1-15aprile2007.pdf).
    Ultimissima esperienza: un libro ordinato e atteso invano per un mese (30 giorni 30), ordinato a “Tra le righe” e ricevuto in due (2) giorni… Giangiacomo, abbiamo un problema!
    Lunga vita (anche al di fuori delle Feltrinelli) al libro di Paolin!

  4. Caro Ticciati i suoi commenti arricchiscono sempre questa piccola tribuna. Ieri mi hanno negato un disco pubblicato dal Manifesto, disponibile in 50 copie presso la Feltrinelli di Firenze, e non ordinabile nella nostra! Tra l’altro sono in trattativa perché i versi ciclabili possano arrivare tra i loro scaffali…

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