Avviso che questa bolla resterà qui per un po’. Rappresenta, infatti, il mio tentativo di scrivere una cosa. La bolla è la cosa che sto scrivendo, è lo spazio mentale che mi occorre per scriverla, è la fragilità aleatoria del risultato, incerto, di questo tentativo di scrittura. Quindi, per qualche tempo mi impongo di non aggiornare quotidianamente il blog, proprio perché vorrei riuscire a scrivere questa bella bolla di sapone…
1) In realtà le bolle sono due. Una sta su file, una sta su un taccuino verde. Quella su file è davvero una scommessa, cooperativa e necessaria. Quella sul taccuino si blocca capovolgendo “Tour” in “Ruot”….
2) Che fatica rinunciare alla cardioaspirina-blog che fluidifica la scrittura. Lentamente qualcosa vado scrivendo intorno alla bolla. Intanto, una poesia anagrammatica dedicata al Tour del France è ospitata da OXP
Incredibile! Guardando questa foto si è palesato come un flash il sogno di stanotte! )*
Che belle! Adoro le bolle di sapone ed odio le speculative.
Quando ero piccola, le bolle di sapone mi facevano paura. Se avessi visto questa, sarebbe stata la fine.
mi fa venire le bolle sta foto
Saremo bollati per questa bolla.
Bene! Ottima mossa!
Aspettiamo fedeli!
Qui si lavora
alacremente
al niente.
Abbiam bisogno tutti delle nostre bolle … e quante volte ce lo sarem già detto. Immagino che ascolterà Bolla(ni) nel mentre … ************
bene
lei sta eidifcando allora un mondo, e poi lo aggiusterà mettendolo in bolla
(o in bolletta?)
eccomi qui col pacco … lo lascio qui ?
una firmetta sulla bolla e vado.
grasssie, rivederci
On line il secondo numero di Burà n, , La Città .
(che si espande sotterranea, tentacolare. Che ci abita, in fondo)
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